sabato 24 dicembre 2022

Ermetismo Cristiano. Il Mistero della Nascità di Gesù

 Ermetismo Cristiano. Il Mistero della Nascità di Gesù

 

La Natività resta per i cristiani uno dei grandi misteri della Storia Sacra. Secondo i testi, già il concepimento straordinario del Cristo sfugge alle leggi ordinarie delle generazioni terrene, lasciando presagire che anche la sua nascita sarebbe stata straordinaria. Vediamo alcuni dettagli Interessanti.






La data di nascita.

Non è stato possibile fissare, nemmeno oggi, la data storicamente esatta della nascita del Cristo: "Nel III secolo", osserva Daniel-Rops, Clemente Alessandrino, Teologo Cristiano,  la fissava al 19 aprile; fu proposto anche il 29 maggio o il 28 marzo; in Oriente, per lungo tempo si ammise il 6 gennaio.

Certamente nei primi secoli della Chiesa Cristiana si era più prossimi alle origini del messaggio cristico, il che farebbe pensare che le date allora proposte fossero più conformi alla verità. 


Assai giustamente Daniel-Rops fa notare che: "a dicembre normalmente fa troppo freddo a Betlemme perché le bestie si trovino nei campi di notte". In effetti, è noto che la terra d'inverno si riposa. 

Per il saggio filosofo alchimista non sarebbe possibile mettersi all'opera presso il forno allorché il vecchio Demogorgone

 

mitico guardiano delle forze telluriche, dorme nelle viscere del pianeta, (proprio come la vipera in letargo) quindi, la nascita del Cristo, può aver luogo solamente a primavera,


 

tempo che corrisponde al rinnovamento della natura 


 

e quindi tempo di elaborazione della "Pietra Filosofale"!  L'idea era assai seducente per gli alchimisti. Ma così non fu. 

Le forze in campo erano molte, e in quei primi secoli dopo Cristo, le festività pagane e romane, specialmente quelle inerenti al culto della Divinità di Mithra,  si svolgevano in concomitanza con il solstizio d'inverno.


Pare ragionevole concludere quindi che il Cristianesimo, divenuto "romano", abbia voluto assimilare il culto del "Sol Invictus", "Sole invitto", "Sole Invincibile" del Mithraismo, nonché perpetuare, al di là della mera volontà di sostituzione, un medesimo archetipo, e quindi una certa forma di realtà e continuità simbolica.

Solo molto tempo dopo, verso il 950 DC. la nostra data tradizionale (25 dicembre) fu generalmente accettata. È una prova ulteriore della costruzione, "ad hominem", della Storia Sacra, poiché bisognerà attendere quasi un millennio perché fosse fissata la data di nascita del Cristo. Il carattere evolutivo è uno degli aspetti più specifici del Cristianesimo.

Le modalità di Nascita.

I vangeli non sono uniformi. Il Vangelo di Luca (guardacaso annoverato da Fulcanelli nelle sue "Dimore Filosofali" come il "Vangelo dell'Età dell'Oro", o "Vangelo secondo la Luce" ndr.) riferisce brevemente l'episodio della Natività nella sequenza che viene letta in occasione della Messa di Mezzanotte.

I Vangeli di Marco e di Matteo non menzionano la Natività, mentre il magnifico Prologo del Vangelo di Giovanni meriterebbe da solo un vasto commento, tanto fu utilizzato dai movimenti esoterici, dai seguaci dell'alchimia fino ai liberi muratori.

Eugène Canseliet, da parte sua, riportò il racconto presente nel Vangelo Apocrifo dello Pseudo-Matteo, che San Girolamo tradusse in latino e che esprime una tradizione perfettamente in linea con quelle che abbiamo precedentemente citato: "E come ebbe detto queste parole, l'Angelo ordinò alla giumenta di fermarsi, perché era giunto il tempo di partorire; e raccomandò a Maria di scendere dall'animale e di entrare in una grotta sotterranea, nella quale non fu mai luce, ma sempre tenebre, perché all'interno non vi era luce del giorno. Ma all'ingresso di Maria, tutta la caverna cominciò a prendere splendore; e come se il sole vi si trovasse a mostrare il fulgore della sua luce; e come se, in quel luogo, regnasse la sesta ora del giorno, così il chiarore divino illuminò la grotta; né di giorno né di notte vi mancò la luce di Dio sinché vi fu Maria."



In generale, secondo i testi, il Cristo nacque in modo miracoloso in un ambiente di luce sovrannaturale, e che la nascita ebbe luogo in una caverna. Sono elementi simbolici essenziali.

Poco importa la realtà storica di questi fatti, poiché tutti i narratori sono concordi nel riferire atti che occorre considerare soprattutto sotto il loro profilo esoterico.

Per l'alchimista cristiano, così come la liturgia cristiana, è uno strumento di esplorazione dell'invisibile, la cui missione consiste nel rompere la scorza delle cose così da rendere manifesto ciò che ordinariamente è celato, ed essendo riuscito ad applicare un simbolismo comune alla
Storia Sacra e alla Grande Opera, l'alchimista cristiano si muove nella foresta del mistero cristico nella più completa tranquillità intellettuale: egli crede in Gesù Cristo poiché ha visto le metamorfosi del minerale nei suoi vasi di Laboratorio. La sua fede, quindi, poggia su una forma di conoscenza oggettiva.

Abbiamo già riferito più volte l'analogia tra Il Cristo e la Pietra filosofale, concetto apparentemente dissacrante ma molto noto agli addetti ai lavori di tutte le epoche, e già incastonato, codificato, ermeticamente in innumerevoli rappresentazioni Sacre, in Chiese e Cattedrali Cristiane.

 Tanto per citare due esempi:


 1) nella Sibilla Etritrea del Magnifico Pavimento del Duomo Cattolico di Siena, la fiamma che sorregge il grande libro sulla destra (che guardacaso richiama il tema della Natività "dal eccelsa Dimora dei cieli
il signore guardò ai suoi umili | E nascerà negli ultimissimi giorni da una vergine ebrea nelle culle della terra
")  che nasce da una pietra finemente lavorata e "tripartita", potrebbe rappresentare la nascita dell'Embrione Sulfureo Filosofale, un preciso passo della Grande Opera Alchemica, che vedremo in seguito.

La preghiera recitata dopo l'ora nona, nell'Ufficio della Veglia pasquale, può sorprendere per la potenza dell'evocazione esoterica di un "fuoco tratto dalla pietra", rievocante in effetti il "fuoco segreto" degli alchimisti:  "O Dio, che mediante tuo Figlio, pietra angolare, hai donato al popolo il tuo splendore, santifica, per l'uso che noi ne faremo, questo fuoco tratto dalla pietra, e accordaci la grazia di essere infiammati dei desideri celesti per mezzo delle feste pasquali, affinché possiamo arrivare con un cuore puro alla festa dell'eterno splendore, per Cristo Nostro Signore".


2) Gesù appena nato e apparentemente "tristemente" poggiato su una "scomoda" Pietra, dalla Natività di Franceco di Giorgio Martini,  disposto in bella mostra nella Basilica di San Domenico a Siena, non si spiegherebbe molto se non si apre il discorso alle nostre elucubrazioni ermetiche, tralasciando poi da parte tutte le altre simbologie presenti nel Quadro. Mi prude la "penna", ma c'e' il serio rischio di andare fuori argomento; cosa assai facile, quando si tratta questi temi.

Quindi, premesso tutto questo, ci possiamo spingere oltre e osservare che, sul piano alchemico, la nascita del Cristo è un preciso momento della Opera Alchemica, quella della nascita del piccolo pesce,  

oppure, più esattamente, dell'homunculus, 


il "piccolissimo individuo minerale e filosofico, che sarà il germe del nostro uovo fecondato",


qui, splendidamente rappresentato dal "Concerto dentro l'uovo" del grande artista ermetico fiammingo Hieronymus_Bosch, nel quale abbiamo veramente tutti i dettagli a loro posto, pronti per l'avvio della terza opera:

  • il fuoco alchemico
  • il piccolo pesce cotto a puntino
  • il serpente mercuriale finalmente ammansito e cotto anche lui
  • la scimmia e l'asino che suona, protagonisti delle prime fasi dell'opera

  

Pala di Brera, (Sacra Conversazione con la Madonna col Bambino, sei santi, quattro angeli e il donatore Federico da Montefeltro), Piero della Francesca, 1472. I richiami ermetici all'uovo filosofale fecondato che nasce dalla conchiglia del mare, pare inequivocabile.

L'analogia tra l'embrione alchemico, il pesce, e il Cristo, come già anticipato, fu spesso evocata dagli alchimisti cristiani, che non mancarono di assimilare il loro Pesce all'ichthys delle catacombe, 


dato che esso prende forma nelle viscere della "terra filosofale", nel luogo ove non vi fu mai luce ordinaria, e nuota nell'ineffabile splendore dello Spirito. 

 

 

La natività ermetica resta misteriosamente celata, come il suo omologo cristiano nella grotta, e solo con la festa dell'Epifania il Cristo si manifesta agli occhi del mondo. 

Anche qui, come si potrà rilevare nel prossimo articolo, gli alchimisti trovarono numerosi elementi applicabili alla "Arte Sacerdotale", come a volte viene definita la Grande Opera Alchemica.

Massimo Marra, esperto di alchimia e saggista napoletano contemporaneo, ci conferma: "Quando dal quattordicesimo secolo l’Alchimia tecnica metallurgia scivola nell’Alchimia Cristiana, questa è la forma più dolce e generosa che la storia ci ha fornito per dare una efficace interpretazione all’Alchimia, che prende a prestito, incamera, inizia ad usare simboli religiosi presi dal mondo del cristianesimo e l’analogia Cristo = Pietra Filosofale divampa cosi nei trattati alchemici, quando è necessario "si chiarisca di cosa si sta parlando“,  come un tentativo  di porgere  una chiave di lettura per intuire quello che non si può evidentemete spiegare, perchè comunque si parla di argomento metafisico.  

Si ricorda qui infatti che l'autentico ideale alchemico, cosi come viene veicolato dai migliori trattati tradizionali, è interamente centrato sull'acquisizione della Conoscenza per conoscere se stessi, e di comprendere per penetrare infine nel mistero della Vita; che non è un sapere ragionato, ma una Saggezza unificante allo scopo della Redenzione dell'Anima.

Buon Natale!

Fabio

Fonte principale: La via dell'Alchimia Cristiana - Batfroi

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie del commento! che sarà verificato prima di essere pubblicato. Ti risponderò appena possibile.

Ermetismo Cristiano - Influenze Planetarie e Musicali di Pasqua

 Ermetismo Cristiano - Influenze Planetarie e Musicali di Pasqua La Settimana Santa , punteggiata dai dettagli atroci della Passione che pre...