domenica 19 febbraio 2023

Ermetismo Cristiano - La Purificazione di Febbraio (Seconda parte) - tra Lupi, Draghi... ...e il carnevale

Ermetismo Cristiano - La Purificazione di Febbraio (Seconda parte) -  tra Lupi, Draghi...  ...e il carnevale

 

 Febbraio è il mese deputato a voltare pagina. A rinnovarci. Vogliamo rimanere vittime del caos carnascialesco?

Ce lo chiede la liturgia cristiana, l'arte alchemica, i miti classici, le tradizioni popolari, tutti esprimono gli stessi principi. Dobbiamo fare questo salto nel buio, nel caos, con fatica! ma la ricompensa sarà grande, a Pasqua, o per dirla in modo ermetico, nella "settimana delle settimane" degli alchimisti (oggetto di un prossimo articolo). 

 


 

Interessante e ben rappresentata dal dipinto di Peter Bruegel, dal titolo  "Lotta tra Carnevale e Quaresima", del 1559, è la contrapposizione tra il periodo della Quaresima e il precedente periodo del Carnevale.

I personaggi a sinistra sono intenti al mangiare, al bere e alla rappresentazione di scene scanzonate, tipiche del periodo carnevalesco, mentre a destra sono contrapposte scene di sacrifici e sofferenze. Anche l'architettura identifica i due gruppi: a sinistra si vede infatti un'osteria, mentre a destra è rappresentata una chiesa.

Purificarsi per tornare alla nostra "età dell'oro".

Il 22 febbraio 2023 inizia il periodo di quaresima cristiana, in origine caratterizzato da pratiche purificatorie profonde, il digiuno ecclesiastico, una preghiera più intensa, la pratica della carità, e altre forme di penitenza. Esso rappresenta l'invito alla conversione a Dio Onnipotente,  e permette al fedele di imitare il Cristo nel suo periodo di permanenza nel deserto.




È un cammino che prepara alla celebrazione della Pasqua, culmine delle festività Cristiane e simbolo del grande mistero della Resurrezione, che per l'alchimista corrisponde all'ottenimento della pietra filosofale.

Nel rituale cattolico il Mercoledì delle Ceneri, con il quale si apre la Quaresima, è preceduto dalla Candelora (vedi prima parte).  L'usanza profana che si osservava nel giorno della Candelora a Echalot, un piccolo villaggio della Borgogna, è in stretto rapporto con il simbolismo del culto della Vergine. In questo villaggio si parla della malvagia fata Greg che abita in una sorgente chiamata Coquille (Conchiglia), che si mette a divorare bambini se non le si offre del Pane

 

I testi alchemici hanno spesso menzionato la conchiglia che nasconde, sotto la sua dura scorza, la perla della ricompensa dopo i duri sforzi

Questo emblema trova la sua replica nella liturgia cattolica nell'acqua benedetta delle chiese, che l'esoterismo latino e religioso, nella sua perfetta visione, offre talvolta ai cattolici in enormi "conchiglie che servono da pile di acqua santa. 

Acquasantiera del Duomo di Siena
 

E probabilmente è stata la medesima intenzione a indurre l'autore dell'Allegoria della Primavera a far sorgere Venere, dea dell'amore, da una bella conchiglia portata dai flutti del mare e spinta dai venti. 


Ma l'accentuato appetito della fata di Echalot e la sua facoltà di divorare i bambini ricordano anche Saturno. Si può stabilire un parallelo tra i due personaggi mitici che in pratica differiscono solo per il loro sesso. 

Saturno rappresenta alchemicamente la rottura , trasformazione, la sofferenza, è il simbolo della nigredo, della morte, del metallo piombo, mentre astrologicamente i suoi emblemi sono quelli della falce, una gamba amputata e un bambino piccolo che divora. Questi simboli riflettono il suo sfondo sinistro: Saturno ha castrato il padre e ne ha usurpato il regno, quindi sospetta i figli di progetti simili. Impietosamente, anticipa i pericoli della futura castrazione e cacciata, divorando i figli appena nati. 
Qui sopra Saturno è intento in questa "apparentemente macabra" opera divorante, come dipinto da Goya e Rubens

Il vizio di mangiare i bambini non piaceva a sua moglie Rea, che gli tese un tranello per salvare il figlio Giove, offrendogli da mangiare una pietra al posto di Giove stesso, che Saturno non tardò ad ingoiare vomitare sul Monte Elicona, vale a dire sul mitico "monte della nerezza" (secondo la definizione di Dom Pernety nel suo Dizionario mito-ermetico), che è anche il "monte a spirale" (se si adotta l'interpretazione proposta da Etienne Perrot, traduttore del trattato di Michele Maier).

 

A conferma, la didascalia della soprastante figura XII dell'Atalanta Fugiens, recita: "La nigredo è identica a Saturno, che è la pietra di paragone della verità e invece di Giove ha divorato una pietra . . . Questa pietra è vomitata da Saturno quando diventa bianca, e allora è posta sulla cima dell' Elicona, come monumento per gli uomini, come scrisse Esiodo
 
Come appendice (non a caso) dirò che in aggiunta, si riteneva che Saturno avesse regalato agli uomini un periodo primordiale, chiamato, una specie di paradiso terrestre, nel quale tutto funziona a meraveglia, non ci sono giustizieri, non ci sono leggi; la natura è generosa e rigogliosa, c’e’ cibo abbondante per tutti, e gli esseri umani vivono in armonia e pace. 
 
 
Eccola qui sopra l'età dell'oro di Saturno di Lucas Cranach il Vecchio (1530). Ricordata da catullo, virgilio, orazio, priva di conflitti e di differenze sociali, in questa epoca regnava la prosperità e l'abbondanza e queste non erano frutto della fatica o della sofferenza. 

Questo indizio è quasi un indovinello, alla maniera degli alchimisti. Non si sa che cosa c'entra Saturno, dio della morte, con l'età dell'oro. Lo vedremo nel prossimo articolo.


Il Lupo

Proseguiamo nella nostra sfilata di simboli purificativi.

Il lupo ha percorso insieme all’uomo buona parte del cammino evolutivo, ma, mentre in antichità il lupo era rispettato e venerato come animale positivo, nell’alto medioevo si assiste alla nascita del“lupo cattivo”. Questa trasformazione è da ricondursi ai cambiamenti ecologici ed ambientali che si produssero nel passaggio tra antichità e medioevo. Tale evoluzione, favorita anche dall’avanzare del Cristianesimo che tese a demonizzare il lupo identificando in esso tutto il male possibile, la si riscontra anche nel mondo delle fiabe. Tra queste Cappuccetto Rosso, la favola forse più conosciuta al mondo.

Il 3 febbraio, che segue la Candelora (vedi prima parte), è giorno di San Biagio, amico delle bestie feroci. Un pò come San Francesco, lo vediamo qui sotto nella versione senese di Sano di Pietro, che è amico del lupo, tanto è che gli ordina (al lupo, non a caso...) di riportare il nerissimo porco alla povera sventurata.

E' sorprendente notare come l'etimologia di "Biagio" è "lupo". 

Come non ricordare qui anche le Lupe di Roma e di Siena, anchesse protagoniste indiscusse di tempi di fausti cambiamenti.


Le città alleate, pavimento del Duomo di Siena, nel quale si vede la Lupa senese.
 

Come Saturno, il Lupo è un vero guardiano della Soglia, tra il prima ed il dopo, tra il male e il bene, tra il caos e l'ordine, tra il buio e la Luce, tra la morte e la Vita, tra l'ignoranza e la conoscenza.

In Egitto Oupouaout, la divinità "Lupo",  il cui nome significa "Colui che apre i sentieri", è psicopompo e sorveglia l’entrata del regno dei defunti.  veniva posto alla testa dei cortei  durante le festività .   

Tra l'altro l'etimologia greca di Lupo (lykos) mostra tutta la sua ambiguità, visto che Lykios è anche tra gli epiteti di Apollo, divinità della Luce, del Sole, ma anche detto "Signore dei Lupi".

Macrobio nei Saturnali osserva: Il lupo è frequentemente associato al Sole o , addirittura,  assimilato  ad esso.  “ ... "la prova che il Sole prende il nome di Lukos, lupo, si trova nella città di Lycopolis, nella Tebaide, dove vengono adorati Apollo e il lupo entrambi simboli del Sole”.

Il Lupo sta ad Apollo come a San Francesco, San Biagio e molti altri Santi che sono riusciti ad ammansire questa bestia feroce.  a dire, la luce domina sempre le tenebre.

Pensate che una versione di Apollo era "Liceo" perchè posta in uno dei Licei dove insegnava Aristotele; ma perchè si chiamavano Licei? perchè Aristotele teneva le sue lezioni nel bosco sacro che circondava il tempio di Marte, chiamato lykaion o regno del lupo. 


Bosco sacro dei lupi intorno al tempio di Marte?... mhh. non a caso.  Certo! la divinità Marte, bellicoso, nell'antica Roma, passava in rassegna sopra un carro trionfale trainato da Lupi.  Il lupo rappresenta simbolicamente l'incarnazione di Marte.

Eccolo qui, affrescato nel sontuoso soffitto della Sala di Marte, nel Palazzo di Versailles, Francia.

Quindi il Lupo, assoggettato a Marte, rappresenta simbolicamente il lato bellicoso, distruttore, divoratore, mentre gli è attribuito un ruolo solare quando è simbolo di Apollo, portatore di una conoscenza (o una luce) che viene dalle tenebre e dal regno delle ombre.

In alchimia, La voracità del lupo ne autorizza il paragone con Saturno. Pierre Dujols, alias "Magophon", commenta nel Mutus Liber la settima tavola: "questo corpo, il cui avido appetito per ogni essere giovane dipende dall'azione dei due elementi maggiori, cioè il fuoco [la preghiera] e l'acqua [l'aiuto del cielo]'".

  
 
 Ecco di nuovo i nostri protagonisti nella prima tavola del:" Le dodici chiavi della Filosofia " di Basilio Valentino dove ci sono un  lupo famelico e predatore, al quale sembra associare in una qualche maniera un vegliardo barbuto, con una gamba di legno, che impugna una falce, simbolo inequivocabile  di Saturno, che recita:

Ed è per questo motivo che se tu vuoi lavorare con il nostro corpo, prendi il lupo grigio bramoso che, attraverso l’esame del suo nome, è assoggettato al bellicoso Marte, ma, per i suoi natali è figlio del vecchio Saturno, e che nelle vallate e nelle montagne del mondo, è in preda alla fame più violenta. 

Ma continuiamo il nostro carosello di simboli; il Lupo è collegato al Drago


 
Il Drago

E via ancora con la nostro corteo di simbologie purificanti. 

Nei trattati alchemici, il serpente e il drago sono i genitori della pietra filosofale e i guardiani dei frutti d'oro del giardino delle Esperidi, come il drago Ladone della mitologia.

Nell'interessantissima versione francese della Candelora, a Marsiglia, accennata nella prima parte, abbiamo trovato Santa Marta, il cui nome suggerisce il guerrigliero Marte (rieccolo?!?!), e la cui missione ha un carattere profondamente simbolico; infatti: "Marta che trionfa sul mostro locale rinnova il simbolo del cavaliere armato di corazza che atterra il drago".


Molto interessante il parallelo con altri eroi cristiani che sconfiggono il drago, San Giorgio, San Michele, San Marcello, San Crescenziano, e altri...

Se ne deduce che il drago viene quindi sconfitto dal lupo, figlio di Saturno ed incarnazione della divinità Marte, come indicato dagli alchimisti.

La testa di lupo posta dallo scultore al drago sulla colonnetta di S.Ponziano a Lucca , sorprende quasi tutti, ma senz'altro non gli alchimisti. (mi scuso non ho ancora trovato una foto mi perdonerete)

Il lupo/cane mordace al guinzaglio, quindi in dominio, dell'"operatore" (anche la coda ricurva lo suggerisce), che lotta con il drago nella facciata della Pieve di Ponte allo Spino a Siena,  induce ancora a crederlo.

La grande statua del Drago morso da un leone e da un lupo ai famosi Giardini di Bomarzo, Viterbo, è un altro indizio.

Ma poi, che cosa rappresenta simbolicamente questo drago?

Nella letteratura di tutte le epoche e di tutti i luoghi, la mitica lotta tra uomo e rettile, o,  fuor di metafora, tra l'intelletto e l'istinto, annovera infinite storie, miti  e allegorie...

...e ci conviene intuire i suoi significati profondi, come ci ha anche suggerito il sublime lungometraggio di animazione "Dragon Trainer".

Lo "statuto antropologico" del drago è tanto denso quanto polisignificante: mostro divoratore, ma anche rigeneratore; immagine dell’informe e del caos primigenio (ecco ancora il caos dei saggi), e pertanto progenitore delle forme di vita; con la sua fraquente coda a spirale (ricordate il monte a spirale Elicona?), è una potenza ancestrale.

Vorrei solo evidenziare che in tutti gli ambienti iniziatici e sapienziali,  i draghi non hanno mai perso le loro doti di saggezza profonda, custodi di segreti della vita e della natura, di tesori nascosti in luoghi inaccessibili, nascosti e bui. Anche questo ci risuona molto. L'archetipo della grotta, della caverna, della cripta, dell'antro buio, del sottosuolo, è molto importante, dato che la nuova vita, come sappiamo ha origine in un luogo buio e protetto.  Vi ricordate la cripta della vergine nera? la grotta dove nasce Gesù? le grotte dei lupercali? l'antro del drago? la pianta che che origina dal seme sottoterra? il bimbo che ha origine nel grembo materno?

Dicevamo, eccoli qui sotto, i draghi/serpenti, ammansiti o tenuti sotto ai piedi in segno di dominio dello spirito sulla materia bruta, o dell'intelletto sugli istinti..

 


...oppure ridotti a divorare loro stessi, a guisa di potenza astrale assoggettata al nostro controllo. 

ouroboros - figura 6 del libro alchemico di Lambsprinck

Ciò nonostate, la loro indubbia presenza ambigua, oscura, carica di una ferocia e malvagità che li rende apparentemente nemici dell’uomo e di Dio, induce alcuni ambienti, come quello medievale, ad associarli immediatamente al diavolo, a satana, e quindi ai peccati, e di conseguenza (come le donne ed altri animali simboli del femminile dell'opera al nero, tipo serpenti, lupi ecc) a demonizzarli a piè pari, e perseguirli aspramente, in una ostentata lotta tra il bene ed il male.

 

...ma come forse abbiamo intuito in questa avventurosa carrellata simbolica, sarebbe più utile indossare "altri occhi" ed andare oltre la visione prettamente letterale, riduzionista e separatista (quella dei "bianchi contro neri", dei "santi contro diavoli", delle "forze del bene contro forze del male", ecc. ), e  allora potremmo iniziare ad intuire che la fata di Echalot, la Conchiglia, il Saturno dei filosofi, il lupo, la Vergine Nera (vista nella prima parte) sono espressioni di un medesimo archetipo, estremamente importante in Alchimia, ovvero la  "materia prima" , che, estratta dalla miniera dei filosofi, sfuggita alla dannazione della materia comune, si rivela simile al caos originale, e racchiude, in potenza, tutte le virtù necessarie per le successive operazioni dell'Arte.

Il Carnevale, "caotica" kermesse febbraiola

Il carnevale della cultura cristiana, posto anch'esso in febbraio , ha origine da tradizioni pagane molto antiche.

Una di queste tradizioni era la celebrazione dei Lupercali,  nell'antica Roma, un cerimoniale nel corso del quale i celebranti, coperti esclusivamente con pelli strappate a capre appena sacrificate, percorrevano di corsa la Via Sacra colpendo con corregge di pelle di capra tutte le donne che incontravano. I colpi venivano accettati di buon grado, poiché si pensava assicurassero la fecondità.


I rituali di fertilità venivano effettuati davanti alla grotta sacra a Luperco, ai piedi di Palatino dove si credeva che in quel luogo i fondatori di Roma, Romolo e Remo, fossero stati allattati dalla famosa lupa

I Luperci, sacerdoti di Luperco, sacrificavano gli animali per poi addobbarsi con le loro pelli e iniziare il rito della fertilità. 

 

Ara Pacis - ricostruzione dei Lupercali

La festività si svolgeva nella prima metà di febbraio, con il suo culmine il 15 febbraio, perché questo mese era il culmine del periodo invernale nel quale i lupi, affamati, si avvicinavano agli ovili minacciando le greggi.  Pare proprio che il lupo è legato a doppio lucchetto con la purificazione di febbraio.

Un'altra celebrazione romana carnascialesca, nella quale tra le altre attività, veniva sovvertito l'ordine sociale (nei giorni di festa gli schiavi diventano padroni e viceversa), era quella dei Saturnali. Era posizionata a fine dicembre - ma pur sempre sempre sotto il dominio della divinità Saturno - che abbiamo già riscontrato molto familiare a febbraio.

 

Il copione è sempre il solito;  nel mese di febbraio, ultimo mese dell'inverno, Marte lotta con il drago, ed il lupo famelico divora il vecchio ordine generando un ben augurante caos (Saturno, il carnevale), come un rito di passaggio, di rigenerazione, purificazione, identificato nell'unico archetipo alchemico possibile, quello della separazione del puro e dell'impuro, in vista della rinascita primaverile.

Una sequenza che per analogia, "è previsto avvenga" (;-)) anche nel nostro microcosmo minerale, se rispettiamo le procedure.

Cerco di riassumere i vari concetti in un improvvisato schemino, per aiutare la comprensione ma anche per sottolineare di nuovo quanto il percorso alchemico sia in totale sintonia con l'anno liturgico cristiano e con le tradizioni precendenti. Non c'e' veramente nulla da aggiungere...

 (Nella prossima puntata scopriremo la parte contrassegnata dal punto interrogativo)

...anzi, una cosa c'e'. Come ultima nota, quasi a titolo di disclaimer, tengo a sottolineare che:
 
1) sulle bestie feroci: la mia personale esperienza mi riferisce che la valenza positiva delle "forze del male" (draghi, lupi, e co.) è un concetto complesso che va approfondito molto bene.

Oggi io mi sento più portato ad avere "timore" delle bestie feroci, anzichè venerarle, come è di moda in tempi moderni, come per esempio i cultori del serpente "kundalini". Dobbiamo avere veramente timore di queste forze cosmiche di infinita e sconosciuta potenza, i cui "fratelli" minori risiedono sopiti dentro di noi. I loro tesori verranno magari apprezzati in stadi avanzati del nostro percorso interiore, mentre nelle prime fasi (che possono durare anni) credo sia fondamentale avvalersi di Gesù piuttosto che la Kundalini. Approfondirò questo concetto in un prossimo articolo.

 2)  le tematiche alchemiche che stanno tra le righe del mio racconto, non sono un gioco da bambini. Io ne parlo abbastanza apertamente ed ingenuamente, anche perchè ho la convinzione che il periodo che stiamo vivendo richiede a gran gloria questo tipo di divulgazione esoterica, ma qui non si parla di misticismo, o magia o peggio ancora stregoneria, ed il fatto che l'intera procedura alchemica sia candidamente dispiegata nei pavimenti del duomo cattolico di Siena ce ne dà una prova. Per addentrarsi nella nostri simbolici "metalli pesanti", la "selva oscura" di dantesca memoria,  occorre avere un percorso di vita etico, un comportamento retto e disciplinato, ma soprattutto essere Attive persone di Fede. 

 
Cito ancora dall'introduzione delle "12 chiavi della filosofia" di Basilio Valentino, uno dei più importanti trattati alchemici rinascimentali: " Sappiate dunque che pochi pervengono al possesso di questa sovranità sebbene moltissimi siano occupati a edificare la nostra Pietra: infatti il Creatore non ha voluto concedere la vera scienza e il suo non comune esaudimento se non talora ad alcuni, che odiano la menzogna e abbracciano la verità, che la cercano con gran diligenza e gemiti del cuore devoto e soprattutto a quelli che amano Dio senza simulazione e che lo pregano.  Perciò ti dico in verità che se ti sforzi di fare la nostra grande e antica Pietra devi essere devoto alla mia dottrina e pregare prima di ogni cosa il Creatore di ogni creatura, che ti conceda a questo scopo la sua grazia e benedizione. Se pecchi, confessati e fai del bene e medita sul proposito di non essere più cattivo ma buono cosicché il tuo cuore sia illuminato verso tutto ciò che è buono. Ricordati, quando sarai arrivato all'onore, di soccorrere i poveri e i bisognosi, liberali dalle miserie e riconfortali con la tua mano munifica così da ottenere da Dio una maggiore benedizione e acquisire il posto in cielo per mezzo della conferma della fede."

Vi aspetto nella terza parte dell'articolo..

 ...continua...

 Fabio

 

fonti letterarie:

La via dell'alchimia cristiana - Severin Batfroi

Wikipedia
Vari articoli linkati sul testo.


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