Raro cade chi ben cammina, ovvero, le 3 supreme leggi del nostro organismo.
Una celebre frase di Leonardo da Vinci,
che sottintende l'atto del camminare inteso come buono stile di vita.
Se il
corpo è sottoposto a tre priorità, l’equilibrio, l’economia ed
il comfort, lo
stile di vita non è da meno e richiede un perfetto
equilibrio tra psiche, struttura e biochimica. E' naif e forse
semplicistico pensare al nostro corpo come un insieme meccanico di parti
assemblate insieme e separate le une dalle altre. E' più sensato
vederlo come organismo olistico, pienamente integrato, nel quale, quando accade qualcosa in una parte, nel bene o nel male, altre parti ne risentono! La buona notizia è che funziona anche il viceversa! Se ti prendi cura di una parte, anche le altre risuonano con essa e ne
beneficiano. Tutto è connesso! (mi viene in mente la
romantica teoria matematica del famoso effetto "farfalla", che possiamo
leggere
qui,
che forse ci farà ancora sorridere ma potremo riuscire a leggerla con altri occhi, dopo aver letto questo articolo) .
Sono fermamente convinto che anche pochi minuti di attività fisica
giornaliera mirata (precedenza allo stretching, come ci insegna Massimo
Cantara) possano decisamente migliorare la qualità della nostra vita.
LE TRE LEGGIGrazie a Massimo e Holismos, ho appreso subito la rilevanza e gli impatti di queste 3 leggi alle quali il corpo risponde, in questo preciso ordine di priorità:
1) legge dell’ equilibrio (minimo sforzo).
L’equilibrio è di primaria importanza in ogni sua dimensione:
fisico, posturale, ma anche alimentare, biochimico, acido-base,
elettrolitico, viscerale, parietale, emodinamico, ormonale, neurologico,
psicologico, emozionale. Un esempio di tipo fisico, come ci spiega
Massimo, mio maestro di Yoga, è senza dubbio rappresentato dalla
"relazione oculo-sacrale": attraverso le gambe noi ci relazioniamo
sempre con il terreno mentre gli occhi si debbono contemporaneamente
trovare sulla direzione di marcia, il più possibile paralleli alla linea
dell'orizzonte. Il nostro corpo farà il possibile per soddisfare questa
regola che spesso diamo per scontata, ma che è in realtà un fattore
estremamente condizionante.
2) legge dell’ economia (minimo consumo energetico).
Le soluzioni adottate per conservare l'equilibrio sono economiche,
cioè l'organismo è costantemente impegnato a limitare al minimo il
dispendio energetico al fine di conservare i suoi equilibri.
Ogni organismo ha il proprio potenziale energetico. Qualità e quantità
influiscono enormemente sulla nostra capacità di relazionarci con
l'ambiente circostante. La nostra vita è fortemente condizionata dalla
relazione che esiste tra la quantità di energia che riteniamo di
possedere e le richieste che ci vengono fatte od imposte dall'ambiente,
come ci ricorda ancora Massimo; la differenza tra le due esprime ciò che
noi siamo: se questa esprime un surplus energetico, avremo risorse da
destinare ad attività che possono arricchire la nostra vita, se invece
la differenza dimostra un deficit energetico, le risorse saranno
dirottate a mantenere attivi i distretti vitali. Più questo deficit sarà
importante, più il nostro corpo deciderà di funzionare in economia, ad
un regime energetico inferiore, e di deviare l'energia dall'esterno e da
distretti corporei secondari a tutti quei distretti ritenuti essenziali
alla vita.
3) legge del comfort (minimo dolore).
Il nostro corpo, se possibile, svolgerà le sue funzioni nella condizione di maggiore confort possibile, ovvero con il minor
dolore possibile.
SCHEMA FISIOLOGICO ANTROPOLOGICO NATURALE

Nella
nostra armonia naturale e fisiologica, nel caso cioè della persona
forte e sana, l’organizzazione generale del corpo risponde ad una
necessità di relazione nella vita.
Il corpo è fatto per osservare,
percepire, reagire, dare, prendere, creare, correre, fuggire, spostarsi
per cercare cibo, cacciare etc. così da essere felici, pieni di energia e
senza dolori; le catene muscolari, la buona postura, i buoni pensieri
ed una buona nutrizione assicurano tutto questo. Il nostro organismo è
disegnato per questo.
SITUAZIONE DI ADATTAMENTO

Da
"pochi" anni l’uomo si è inventato pavimenti, strade, città, fino ad
arrivare alle automobili, compüter, televisioni, ascensori, tapis
roulant, videogiochi, videoterminali etc. Ci muoviamo sempre meno e
peggio, mangiando sempre di più e in maniera meno naturale. Ci stiamo
allontanando dalla nostra fisiologia innata. Ma il corpo è intelligente,
quindi in base alle 3 leggi, varia la sua organizzazione al fine di
conservare l’equilibrio ma accordando priorità all’assenza di dolore.
Il corpo fa di tutto per non soffrire. Esso nasconde, si distorce, diminuisce
la sua mobilità, nella misura in cui questi adattamenti difensivi, meno
economici, gli fanno ritrovare il confort.
In caso di doversi adattare ad una situazione stressogena, tipo le ultime posture di destra, qui sopra, oppure in caso di malesseri, dolori, ferite emozionali, il corpo ricerca e ritrova una posizione
principalmente di comfort, sebbene in equilibrio instabile e molto
dispendiosa dal punto di vista energetico. In altre parole, la priorità è ribaltata! Il dolore sparisce, in superficie. Ma cosa succede dentro? Un pericoloso circolo vizioso.
E' sotto gli occhi di tutti che variamo la propria postura in relazione
al proprio umore; la persona triste, avvilita o peggio stufa della vita,
ha un portamento chino, vinto dalla forza di gravità, ingobbito o con le
spalle ciondoloni.
I vizi di posizione, determinati dalle posture lavorative quasi sempre
scorrette, vengono spesso sommati a disequilibri emozionali, e si avranno errati compensi posturali adattativi che alla lunga ci porteranno a sviluppare problematiche
osteoarticolari, mal di testa, mal di schiena, anche importanti.
Infine, il nostro modo di vivere, almeno quello più comune, ci porta a
ricercare le vie più brevi, una pillola, una iniezione. L’obiettivo è
soffocare il sintomo. Risultato: siamo stanchi, infelici, gobbi e malati!
E tutto è connesso, anche perchè in buona parte, abbiamo dimenticato il nostro schema fisiologico descritto sopra.
La buona notizia è che il nostro network interno possiede dei
collegamenti talmente raffinati che i feedback indotti possono
svilupparsi in ogni direzione, anche all'inverso. Vediamo come.
LA POSTURA
Difficile
definire la postura con poche parole; sicuramente essa non si lega solo
agli aspetti meccanici del nostro corpo; con immagini, possiamo vedere
la postura come la memoria della nostra storia vissuta. La postura è la
rubrica dei nostri appuntamenti passati e futuri. E' evidente cosi che
essa è influenzata dalle nostre condizioni emotive e cognitive.
La nostra postura condiziona ed è a sua volta condizionata dal nostro
stato emotivo, ma è interessante sapere anche che molte problematiche
osteoarticolari sono strettamente correlate a vizi posturali. Gli studi
più approfonditi ci permettono di comprendere che la postura è
strettamente correlata agli stati emotivi e a alla componente biochimica
del nostro organismo.
LE FASCE - QUESTE SCONOSCIUTE
La
buona coordinazione dell’ organizzazione generale dell'organismo passa
attraverso le fasce. Ogni struttura connettiva (guaine, tendini,
legamenti, etc.) fa parte, sul piano funzionale, di un’unica fascia, che
avvolge, senza soluzione di continuità, tutti i muscoli, le ossa, i
visceri e gli organi, in un network misterioso ed affascinante, che solo
negli ultimi anni è stato approfondito dalla scienza. Ma nella fascia
scorrono anche i canali energetici (le Nadi, nelle quali scorre il Prana
secondo gli indiani; i meridiani, nei quali scorre il QI, secondo i
cinesi) quindi possiamo immaginare il sistema fasciale come il ponte tra
il corpo fisico e il sistema energetico. Ci sono così tante
terminazioni nervose negli strati di fascia, che alcuni la considerano
un organo sensoriale in sé e per sé.
Tornando
al punto, quando lo stiramento delle fasce avviene oltre la costante
fisiologica, si ha una tensione dolorosa che scatena per via
riflessa delle tensioni muscolari, penalizzando la legge del comfort e
quindi dovendo rivedere tutti gli equilibri. Ma non solo; le funzioni
interne sono influenzate dal movimento delle strutture
periferiche. Se la nostra mobilità muscolo-scheletrica si altera, si ha
un rallentamento di una o più funzioni viscerali. La postura altera gli organi interni. Di riflesso, la
disfunzione di un organo interno, con fenomeni di congestione, steatosi
o di sclerosi, modifica col suo peso o la sua retrazione il sistema di
sospensione fasciale, la sua funzionalità e può essere causa di perdita
di mobilità. Tutto è interconnesso, attraverso le fasce.
COSA POSSIAMO FARE?
SUL PIANO INTERNO: ASCOLTO ATTENTO DI SE'.
(caso scontato) Quando abbiamo la febbre, il corpo modula l'assetto energetico al
fine di curare gli organi interni interessati, togliendo energia in
periferia; in questo contesto, secondo le tre leggi, il comfort e
l'equilibrio si pagano con un maggiore dispendio di energia da cui
deriva una maggiore stanchezza, e la naturale conseguenza è stare
distesi a letto (economia)
(caso meno scontato) In moltissimi viviamo in una pressochè continua disarmonia/costipazione/disbiosi a livello intestinale; e non
ce ne accorgiamo! Perché, il corpo, dopo tanti, frammentati, apparentemente insignificanti, ma costosi, segnali di dolore
che ci ha dato e che abbiamo ignorato, si è stufato di avvisarci, e smette, riadattandosi su un nuovo equilibrio economico e comfortevole,
proprio come smette di farci tossire dopo l'ennesima sigaretta che
abbiamo provato e che non abbiamo rifiutato. Questa disarmonica e silente
situazione influisce, come abbiamo appreso, sulla nostra forza, mobilità fisica, armonia emozionale e mentale ecc.
Ma tutto,
sino ad un certo punto, è reversibile, quindi dipende dalla nostra
volontà!
Abbiamo il tempo di recuperare, oppure, inesorabilmente, continuare ad ignorare i
segnali che il corpo ci
manda, lasciando che la malattia si espanda silente sempre più negli
organi interni, invece di
venire fuori allo scoperto (parleremo in un prossimo articolo degli stadi della malattia)
Anche ristabilire una alimentazione funzionale aiuta eccome!
Quando faccio
pratica, tra nutrirsi in modo funzionale, oppure ingerire cibarie secondo istinto o
secondo emozione, eccome se si sente la differenza, in termini di forza ed energia disponibile!
SUL PIANO ESTERNO: RITROVARE IL GIUSTO MOVIMENTO

L’uomo moderno cammina come se si spostasse su una "ruota quadrata", o
come se spostasse un masso in salita, quindi consumando un sacco di
energia.
Per fare un esempio: camminare su pavimenti levigati o su strade
asfaltate non fa parte di quanto la nostra evoluzione ha previsto per noi! Stiamo quindi pagando la nostra
ignoranza motoria con compensi posturali sicuramente dannosi. E' necessario ritrovare consapevolezza del nostro organismo,
stondare la ruota, rimpicciolire il masso ad un sassolino, al fine di
avere una vita più semplice, armonica e felice.

Nei paesi meno sviluppati tecnologicamente, le persone sono ancora
più vicine ad una vita più naturale e raramente soffrono di mal di
schiena e dolori articolari; sono molti gli autori che portano questo
esempio come punto di partenza per spiegare l’importanza di un corretto
allineamento posturale.
Gli Yogi praticano Yoga (ahaha) per trovare la libertà fisica necessaria
alla loro elevazione mentale e spirituale. Nelle arti marziali il corpo
stesso diviene strumento di emancipazione: attraverso lo studio della
tecnica fisica, tramite disciplina e regole apparentemente rigide, si riesce ad
acquisire la libertà necessaria e l’equilibrio spirito-mente-corpo.
Anche la tradizione occidentale ci ha ben insegnato: “mens sana in
corpore sano”.
Sono fermamente convinto che anche pochi minuti di attività fisica
giornaliera mirata (precedenza allo stretching, come ci insegna Massimo
Cantara) possano decisamente migliorare la qualità della nostra vita.
SEGNALI INTERNI ESCONO FUORI, SEGNALI ESTERNI ENTRANO DENTRO, IN PROFONDITA' - INVERSIONE DI ROTTA!
Un buon rapporto
articolare, una buona statica, un corpo armonico, una buona
mobilità, come rappresentato da Leonardo nel famoso Uomo Vitruviano,
manifesto principale di questo articolo, sottendono a profonde, sottili,
positive e virtuose interconnessioni tra corpo, emozioni, mente, e
perchè no,
spirito.
Quando si conoscono le strette
relazioni delle fasce con l’alimentazione, il drenaggio, le difese, il movimento, si
realizza che il pieno recupero della fisiologia meccanica può essere possibile
solo se lo si aiuta nelle altre funzioni, e che il salto di qualità
delle proprie emozioni e facoltà mentali lo si fa anche corroborato da una
appropriata pratica fisica.
E allora, forza! cosa aspettiamo? Anche se la Meditazione, non ci piace, o ci annoia, o ci fa paura, pazienza! Iniziamo dal
muoversi bene! Investire ogni giorno del tempo nella proverbiale "Educazione
Fisica", in allungamenti, nello sforzo per migliorare la nostra postura, in camminate frequenti, in campagna su strade non asfaltate, nel bosco, tutto ciò
migliora non solo il fisico ma anche l’umore e carezza l'anima.
Buon movimento!
Fabio
fonti:
Il corpo pensante. Equilibrio e dinamica del movimento umano - Mabel E. Todd
Allungarsi per allungare la vita - Massimo Cantara
https://greendoctoracampora.wordpress.com/2015/08/29/equilibrio-muscoli-fasce-visceri/
https://www.wibtfi.it/art-08-postura-e-dintorni/
https://www.rolfingveneto.org/post/2019/01/30/la-meraviglia-della-fascia
https://fasciayoga.wordpress.com/2016/10/19/che-cose-il-tessuto-fasciale/
https://terapiacorporea.com/2017/10/14/la-fascia-come-organo-di-senso/
https://www.focus.it/scienza/salute/meditare-fa-bene-e-scientifico
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